R.A.O. (REALITY ART OPEN)
La speranza della rinascita dell’Ucraina
(Autore Michelangelo Magnus – Krypto(s)cultura – tecnica mista 2022)
Questa opera è nata da sé seguendo il mio subconscio che ha anticipato quello che sarebbe successo dopo pochi mesi all’Ucraina. Questa è la storia tra miti e leggende locali. Nel dicembre del 2021, acquistai 3 tele al “Riciclone” di Vimercate (MB), luoghi in cui è possibile recuperare cose ancora in buono stato (nel mio caso erano addirittura nuove), che spesso la gente butta via per liberare gli scantinati. Metto queste 3 tele in vista nel mio laboratorio di pittura in attesa che mi venisse in mente cosa farne, quando inavvertitamente mi cade a terra una boccetta di vetro colore blu e per non buttarla, la uso per ricoprire integralmente di quel colore una delle 3 tele; con il residuo copro parzialmente anche la seconda tela. Dopo qualche giorno inavvertitamente rompo anche una boccetta di colore oro, con cui dipingo per non buttarla, la tela bianca rimasta e quella che avevo dipinto con l’avanzo del colore blu. Penso a cosa metterci dentro e il mio occhio si posa su 3 ragni argentei comprati a Halloween e decido, facendomi aiutare dal Maestro Ennio Bencini e dal mio amico Gianni Sonzogni, di realizzare 3 ragnatele, rispettivamente con filo di rame e di ferro, agli estremi delle tele monocolori, e d’ottone dorato al centro (sulla tela a colori misti). Il trittico lo riporto poi su un compensato più grande sul quale realizzo delle cornici d’oro e rosse. A quel punto a gennaio 2022 sentivo di dover mettere una chiave, ma non sapevo dove collocarla, provai anche a inserire 3 serpenti, ma stonavano. A quel punto lasciai ferma l’opera in attesa di nuove idee e che mi ristabilissi da un’operazione chirurgica a cui mi ero sottoposto. Il 27 Febbraio 2022 mi sveglio al mattino e mi viene l’intuizione, i colori da me utilizzati “casualmente” erano quelli della bandiera ucraina (l’oro delle messi e l’azzurro della speranza). I due pezzi della bandiera erano divisi dalla tela in cui i colori erano mischiati, a individuare la scissione e frammentazione dell’Ucraina. A quel punto cercai di capire quale fosse il significato del ragno in Ucraina e questa è la leggenda che Vi riporto. Quando pensiamo ai simboli di Natale, la tradizione ci fa venire in mente fiocchi, cristalli di neve, campanelli e ghirlande, solo per citarne alcuni, ma in alcuni Paesi, non molto distanti da noi, più di qualcuno risponderebbe i ragni. Suona bizzarro, ma proprio le ragnatele sono tra gli addobbi più comunemente usati per gli alberi di Natale in Ucraina e Germania. Gli animaletti a otto zampe che siamo soliti collegare al tempo di Halloween, abbondano invece durante le Feste natalizie, semplicemente varcando le Alpi. Si tratta di un’usanza popolare tipica della tradizione Mitteleuropea che risalirebbe a un’antica storia tramandata di generazione in generazione. La protagonista è una madre vedova e del figlioletto, in condizioni di miseria tanto da non potersi permettere di festeggiare il Natale. La sorte per aiutarli fece spezzare un ramo di un grande abete, per il peso della neve e questo cadendo si conficcò nel terreno dando vita a un piccolo albero di Natale. Il bambino lo vide e chiese alla mamma di addobbarlo, ma la mamma fu costretta a rispondere che non potevano permetterselo in quanto poverissimi. Lo stato di miseria in cui viveva quella famiglia, impietosì alcuni ragni che cominciarono a tessere la loro tela sull’abete; così, la mattina di Natale, la vedova con i suoi bimbi trovarono il sempreverde decorato di tutto punto. Splendente alla luce del sole, l’albero brillava di riflessi d’oro e d’argento. Fu l’inizio di una serie di vicende fortunate. In Ucraina il Natale si festeggia il 7 gennaio e il 6 è quindi il giorno della Vigilia, che si solennizza con una grande cena. Una volta che il pasto è finito si lascia sulla tavola la “Kuotia”, una chiave, e un certo numero di cucchiai, che corrisponde al numero dei parenti defunti, al fine far partecipare alla festa anche loro (https://www.universalia3.it/wp-content/uploads/2020/12/Le-Tradizioni-di-NATALE.pdf). A fronte di tale lettura ho capito come dovevo ultimare il quadro, ovvero mettere sotto la tela mista, una chiave e una posata d’argento e tracciare sul ragno una croce rosso sangue, a ricordare i martiri di questa guerra (e mi riferisco anche ai soldati russi costretti a fare la guerra e non solo ucraini), ma allo stesso tempo a dare una speranza che se ne possa uscire pacificamente. Dopo questa visione il 28.02.2022 sono iniziati i primi colloqui di pace tra le parti belligeranti. All’opera, infine, ho aggiunto due spighe di grano, per completare l’augurio di prosperità e abbondanza di messi, ma anche come auspicio che cessi questo inutile spargimento di sangue. L’opera nelle mie intenzioni va venduta e con il ricavato, il 50% deve essere utilizzato per aiuti umanitari a favore del popolo Ucraino e il restante 50%, devoluto alle madri dei soldati russi che hanno perduto la vita in una guerra non voluta. Sarà poca cosa, ma spero basti per comprare un girasole, come augurio di pace e prosperità anche per il popolo russo. Michelangelo Magnus (Pittore di pace ad Assisi) Sotto trovate particolare dell’opera e dei media e una foto del disegno più lungo del mondo (su carta assemblata A3): “La pace e lo sport come strumento di pace visto con gli occhi dei bambini” realizzato da me e1800 bambini brianzoli e milanesi nel 2011 (misura Km. 1,134), oggi 15/25enni.


